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Il cambiamento climatico in questi anni è stato un fattore molto determinante nel settore agricolo italiano ed in tutti i paesi Mediterranei. Quest'anno il trend climatico ha registrato un' anomalia climatica con tempo mite e umido, assenza totale del freddo, determinando un'anticipo vegetativo-primaverile.
Il perdurare del clima mite e umido, determina un elevato potenziale attacco massicio di parassitari legati alla persistenza dell'acqua alla base della pianta, con sviluppo consistente della cocciniglia di mezzo grano di pepe, (che succhia linfa e facilita anche il divulgarsi della Fummagine con conseguenze perdita di produttività), l'Occhio di Pavone, ( che determina la caduta delle foglie, alla scarsa attività fogliare e la cascola precoce delle olive in autunno) la mosca delle Olive che senza l'antagonista naturale come il freddo si rigenera sempre più, diventando una piega agricola da affrontare ogni anno solo attraverso l'uso di pesticidi velenosissimi.
Anche se in Febbraio abbiamo avuto abbondanti precipitazioni sopratutto nelle regioni Tirreniche, il terreno risulta particolarmente pesante con conseguenti fenomeni legati ad asfissia radicale per ristagni idrici superficiali.
Nel caso in cui arriverebbe una fase fredda tardiva anche se breve, come spesso accade tutti gli anni, tra la fine di marzo e l'inizio di aprile avremo problemi sulla fioritura e sulla produttività della prossima campagna olearia, considernado che siamo in anticipo di almeno un mese. Né fù la prova la stagione invernale 1955-56, quando il grande freddo del mese di Febbraio fece danni enormi (in quanto le colture erano già avanti di un mese o più), per via di un' inverno che fu mitissimo (nella prima parte simile a quest'anno), furono gli olivi, colpiti dal gelo a risentirne di più.
Per arginare i problemi già citati sopra, si deve ricorrere alla lotta agronomica e fitosanitaria preventiva, per ridurre i problemi legati ha questa fase climatica avversa.
Il cambiamento Climatico determina molto spesso lunghi periodi siccitosi, ed a volte una Carenza Idrica e/o Stress Idrico prolungato che può provocare gravi danni alle piante di Ulivo.
L'Ulivo è una pianta che presenta processi biologici e fisiologici idonei a sopportare condizioni di siccità prolungata, mantenendo l’equilibrio fra assunzione e dispersione d’acqua rispetto ad altre specie. Ma lo Stress Idrico può determinare nella fase di fioritura anomalie nella formazione e nel numero del fiore ed un'inferiore allegagione del fiore stesso. Nella fase di ingrossamento del frutto, la carenza di acqua aumenta la cascola, mentre nella fase dell'indurimento del nocciolo, si ha un ridotto sviluppo con diminuizione della resa in olio.
In Spagna, dopo anni di scarsa piovosità con conseguenze sulla produttività e le rese, hanno deciso di irrigare gli Uliveti (con metodi super-intensivi) ricavando dei benefici come una veloce entrata in produzione delle piante, elevate produzioni, diminuizione dell'alternanza produttiva, possibilità dell'inerbimento controllato che frena l'erosione del suolo agricolo.
In Italia nei nuovi impianti di Uliveti, l'irrigazione è già una realtà, ma le condizioni pedo-climatiche dei nostri terreni e i costi di realizzazione, sono ancora un' ostacolo a questa nuova lotta agronomica alla siccità, che il cambiamento climatico ci ha imposto.