Dall’Olio di oliva lampante, energia alternativa

olio-nuovo.jpgSettore olivicolo in ginocchio? La Coldiretti suggerisce una via d’uscita. Una proposta operativa lanciata dai parlamentari ed al sottosegretario alle Politiche agricole, Antonio Bonfiglio, riuniti a Lecce proprio per affrontare la crisi del settore.

«Spostando una goccia nel mare degli aiuti statali per le energie alternative si potrebbero risolvere i problemi strutturali dell’intero comparto olivicolo». Ne è convinto il presidente della federazione leccese dei coltivatori diretti, Pantaleo Piccinno, che, numeri alla mano, spiega in dettaglio la proposta indirizzata al Governo. «A parità di incentivo stanziato per un impianto fotovoltaico da 137 megawatt, si potrebbe ricavare la stessa quantità di energia sostenendo invece una centrale da 24 megawatt che utilizzi l’olio d’oliva lampante. E con un risultato economico e ambientale che rende incredibilmente ed oggetivamente più vantaggiosa la seconda soluzione della prima: un impianto fotovoltaico da 137 megawatt significa infatti foderare di pannelli 400 ettari ettari di terreno, con un impatto ambientale e paesaggistico devastante. La centrale ad olio d’oliva, invece, lascerebbe intatta la bellezza del paesaggio e assorbirebbe la produzione di bassa qualità di ben 80mila ettari di uliveto, risolvendo così definitivamente i problemi del comparto olivicolo del Salento». Un po’ l’uovo di Colombo, che rimetterebbe in pista migliaia di aziende pugliesi, con ricadute economiche straordinarie, afferma Coldiretti.  «Ed a costo zero per lo Stato, poiché non si tratta di destinare nuove risorse ma di fare semplicemente una scelta politica, spostando una parte degli aiuti già previsti per le energie alternative verso le centrali che utilizzano olio d’oliva». Questo non vuol dire assolutamente deviare dalla strada dell’extravergine, ma «premesso che la produzione va spinta verso la qualità - precisa Piccinno - è indubitabile che per ragioni tecniche oggettive, ad esempio la tipologia di cultivar e la morfologia degli alberi, una parte dell’olivicoltura salentina potrà avere soltanto funzioni ambientali. E le energie alternative sono la strada maestra in tal senso». Coldiretti chiede così che venga inserita una misura ad hoc nella bozza di decreto dei ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente sugli incentivi alle energie rinnovabili, ora al vaglio del Governo. «E’ chiaro che bisogna blindare gli aiuti sugli impianti che utilizzano come combustibile l’olio d’oliva lampante prodotto sul territorio, altrimenti ci sarebbe la corsa ad importare olio di palma da altre nazioni e avremmo fatto un buco nell’acqua». La crisi che vive in questo momento il settore olivicolo è una crisi di prezzo non di mercato, puntualizza Piccinno. «La domanda di olio d’oliva c’è, solo che i prezzi non sono remunerativi. Dobbiamo dunque trovare una strada alternativa, e questa delle energie ci pare quella ideale». Destinare alle centrali gli olii d’oliva di bassa qualità significa automaticamente sottrarli dal mercato ed impedire che con i trucchi della chimica possano finire, sotto mentite spoglie, nelle bottiglie di extravergine che portiamo a tavola. «Si tutelerebbe il consumatore e si rimetterebbe in moto un comparto fondamentale. Non chiediamo aiuti economici. La nostra è una proposta responsabile - conclude Piccinno - una soluzione strutturale ad una crisi strutturale. Non abbiamo bisogno di pagliativi ma di scelte di buon governo che rimettano sul giusto cammino la nostra agricoltura e la nostra economia».

fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it

Mentre dal tavolo del dibattito trascorso il 27/11/2008 in Puglia per trovare possibili soluzioni alla crisi del comparto olivicolo fra Coldiretti e il Ministro Zaia si è giunto ad alcune proposte avanzate dalla Coldiretti Nazionale, interpretando le istanze delle Federazioni di Puglia, Campania, Calabria e Basilicata per affrontare la crisi contingente e strutturale del comparto olivicolo:

  • Pagamento premio unico comunitario : impegno a rendere possibile il pagamento agli agricoltori pugliesi, già vessati anche dalla crisi di altri comparti (cereali – vino) dal 15 dicembre al 31 dicembre 2008.
  • Accesso al credito: adeguamento dei plafond dei singoli istituti di credito e semplificazione delle procedure di concessione degli affidamenti, per favorire lo stoccaggio degli oleifici cooperativi, agevolando, in tal modo, la  - Provvedimento straordinario per la riduzione  dei contributi previdenziali e lo slittamento delle scadenze fiscali e creditizie, nonché la proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali.
  • Applicazione D.M. 9 ottobre 2007: attuazione di controlli sulla corretta applicazione della norma sull’indicazione obbligatoria in etichetta degli oli vergini ed extravergini. Ci sono molte regioni che non ha ancora provveduto a notificare al MIPAAF l’elenco dei codici alfa-numerici previsti dallo stesso Decreto.
  • Controlli : attivazione di strumenti tesi alla rintracciabilità delle importazioni e delle temporanee importazioni (TPA).  Elaborazione di un piano nazionale adeguato, prevedendo in particolare verifiche chimico-fisiche ed organolettiche, anche con metodi innovativi,sui prodotti italiani ed esteri presso centri di stoccaggio e/o raffinerie maggiormente a rischio. Campagna di controlli anche sulle vendite promozionali presso la GDO di olii presentati come made in Italy e venduti a prezzi inferiori ai 3 euro.
  • Accordo di filiera con la GDO per la promozione delle vendite di olio extravergine certificato e tracciato (autenticamente made in Italy), con appositi spazi presso le strutture di vendita.
  • Campagna istituzionale di promozione gestita dal MIPAAF per l’informazione dei consumatori sugli elevati benefici salutistici / alimentari degli oli extravergini di oliva e sulla corretta lettura delle etichette.
  • Accordi con il sistema della ristorazione collettiva (scuole, ospedali, caserme, ecc) per l’utilizzazione di olio extravergine italiano.
  • Utilizzo di olio lampante in centrali per la produzione di energia alternativa, con norme volte ad impedire l’utilizzo di altri tipi di olio (es palma, ecc), alleggerendo in tal modo il mercato.

fonte: www.puglia.coldiretti.it

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