Negli ultimi 15 anni sono stati piantati 10 nuovi ulivi al secondo sul pianeta.
Nello specifico, negli ultimi 15 anni, sono passati da 46 a 64 i Paesi olivicoli produttori, e sono stati piantati 1,65 milioni di ettari di uliveti sul pianeta Terra (10 nuovi ulivi al secondo), che rappresenta un aumento del 17% della zona coltivata.
Questa espansione si è concentrata principalmente negli ultimi sei anni, con 1 milione di nuovi ettari, il 10% della nuova superficie olivicola, coltivata per lo più di oliveti efficienti destinati alla raccolta meccanizzata.
Questo aumento della superficie olivicola coltivata negli ultimi 15 anni, unitamente alla trasformazione annuale di oltre 100.000 ettari di oliveti tradizionali in oliveti più efficienti, ha come diretta conseguenza un aumento della capacità produttiva nominale dell'oliveto mondiale, che attualmente supera la produzione di 4,9 milioni di tonnellate di olio di oliva (in termini assoluti).
Tuttavia, secondo le previsioni del Consiglio Oleicolo Internazionale (COI), nell'ultima campagna il consumo è stato pari a 2,9 milioni di tonnellate di olio di oliva, che rappresenta una perdita di consumo globale e un calo del 5,1% durante le ultime nove Campagne Olearie, con un calo nei principali paesi consumatori e produttori (come la Spagna) e un rallentamento nei nuovi Paesi consumatori, come gli Stati Uniti.
Se non ci sarà un aumento della domanda dei consumi, nei prossimi anni aumenterà il divario tra offerta e domanda di olio d'oliva, che sarà tra 1 e 2 milioni di tonnellate di produzione in eccesso, con un prevedibile crollo dei prezzi all'origine che metterà fuori mercato molte zone di produzione dove i costi di produzione sono superiori, come in Italia dove oltre 25% degli uliveti sono in stato di abbandono da diversi anni, ma anche in Spagna dove oltre 130.000 ettari di oliveti tradizionali non meccanizzati (su un totale di 2.625.000 ettari di oliveti) sono già in fase di abbandono e oltre 500.000 ettari potrebbero scomparire nel prossimo decennio.
Oltre il 20% dell'oliveto totale spagnolo e 200.000 piccole aziende agricole - da uno a tre ettari di superficie - e 300.000 famiglie in Andalusia, Castilla-La Mancha, Valencia, Catalogna e Aragona, che potrebbero scomparire nei prossimi 10 anni.