Internet – Siti Web – Portali – Motori di ricerca – Google - Posta Elettronica sono tabù per gli Italiani anche se il fenomeno è molto più diffuso nel settore agro-alimentare.
I frantoiani si sono organizati in questi anni di crescita del web?
Purtroppo in Italia siamo al penultimo posto nella classifica UE sui 25 paesi, per quanto riguarda le vendite via Internet-E-commerce, per i meno esperti Commercio Elettronico, anche se abbiamo lo stesso numero di navigatori dei Francesi purtroppo solo meno della metà compra tramite Internet prodotti agro-alimentari, le cause sono molteplice si va dalla difficoltà all'accesso alla rete e alla banda larga, dalla tradizionalità di comprare prodotti a basso costo, reperibili subito e reali piuttosto che virtuali, più costosi anche se di qualità, insomma si preferisce comprare prodotti industrializzati e conosciuti ma sopratutto sponsorizzati dai Mass-media che riescono anche a cambiare le abitudini alimentari di ciascuno di noi.
Nel frattempo se analizziamo i dati diffusi dal Consorzio del commercio elettronico Italiano (Netcomm) e dalla School of management del Politecnico di Milano (il commercio elettronico cresce del 30% e le frodi on line si dimezzano), ci sembra di stare in un Paese del nord Europa, da tempo abituato allo shopping on line e alla carta di credito. Ma se andiamo ad approfondire cercando dietro questi numeri ci accorgiamo che si nascondono volumi di transazioni che sono ancora troppo piccole rispetto ai nostri vicini paesi europei.
Nel corso del 2007 in Italia il volume di affari raggiungerà cinque miliardi di euro lo 0,6% rispetto agli acquisti totali che rappresentano una goccia in mare aperto se ci confrontiamo con gli inglesi che spenderanno (sul web) circa 50 miliardi e i francesi 15 miliardi di euro, noi italiani siamo proprio messi male!
“…Il 50% del fatturato è sviluppato dalle Dot.com iniziative imprenditoriali che sono nate solo online - ha dichiarato Roberto Liscia, presidente di Netcomm - poche sono le imprese italiane che investono nella multicanalità sfruttando la potenzialità del canale on-line. Spesso la reticenza è legata alla paura di cannibalizzare le reti tradizionali”.
A trainare il settore E-commerce sono per lo più servizi turistici, beni elettronici e informatici, e in piccola parte editoria e abbigliamento nell’ultimo scalino dorme tranquillo il settore agro-alimentare, specialmente quello oleario.
Con grande delusione possiamo dire che siamo molto lontani dalla cifre ottenute nel nord Europa.
Le cause sono tante:
- connessione a banda larga (ADSL) che non copre tutto il territorio e dai costi spesso al disopra della media europea,
- aziende italiane che investono ancora troppo poco in questo canale,
- i produttori di prodotti made in Italy hanno paura di utilizzare la rete internet perchè pensano di distruggere quella tradizionale,
- nel settore oleario siamo nettamente piagati di fronte ad un’ignoranza informatica diffusa (su oltre 6000 frantoi in Italia , solo l'8-10% vende olio extravergine su internet utilizzando l'e-commerce), gran parte dell’olio venduto sulla rete è in mano alle grosse aziende multinazionali (che sono bravi solo a vendere olio ma non si sa da dove proviene e con quali miscugli viene ottenuto)
Ci sono alcuni che ancora pensano che la presenza su internet sia uno strumento poco utile e redditizio per promuovere la propria impresa o prodotto, ma le statistiche presentano un quadro molto diverso, infatti la rete internet sta diventando uno strumento chiave nella diffusione e informazioni dei prodotti aziendali.
La maggior parte degli utenti (in Italia per esempio, sono circa il 60% coloro che utilizzano quotidianamente il web), prima di effettuare un acquisto, raccolgono una serie di informazioni proprio da internet per avere un'approfondita conoscenza delle caratteristiche del prodotto o del servizio che intendono acquistare senza dover chiedere nessuna informazione per telefono (che comunque esige un pur minimo costo) nè avere la sensazione di impegnarsi per un acquisto immediato, la loro prima esigenza consiste nel informarsi senza impegno, per poter effettuare confronti con altri prodotti/servizi ed effettuare le conclusioni necessari prima di decidere.
Non bisogna più perdere tempo, anzi bisogna affrettarsi se vogliamo giungere preparati al traguardo atteso per la fine del 2008, quando saliranno a un miliardo i Pc di tutto il mondo connessi a Internet. Le aziende di prodotti alimentari, vini oli, macchinari, abbigliamento ecc. devono fare una esame veloce e considerare seriamente questo inarrestabile e sempre più crescente canale web.
{moscomment}