Il Coronavirus Covid-19 potrebbe influenzare il prezzo dell’olio di oliva?

Si segnala una crescente disperazione e incertezza per il settore olivicolo-oleario, già in crisi ancor prima dell'arrivo della pandemia del Coronavirus.

Gli effetti del Coronavirus sul prezzo dell'olio di oliva

La crisi sanitaria globale innescata della pandemia del Coronavirus Covid-19 è arrivata in un momento in cui nel settore oleario è in corso una grave crisi strutturale, con prezzi inferiori al costo di produzione a causa dei dati produttivi della Campagna Olearia 2019/2020 , per i dazi doganali degli Stati Uniti e altre problematiche rimaste irrisolte.

Coranavirus COV-19

Premesso che la Spagna è quella che fissa il prezzo in tutto il mondo, si segnala che nelle ultime settimane non si registra una guerra dei prezzi dell'olio di oliva e non ci dovrebbero essere motivi per farlo scendere, invece ci potrebbero esserci motivi per farlo salire.
Ovviamente dipende da diversi fattori ricorrenti come l'andamento delle scorte di olio di oliva, le previsioni della prossima campagna olearia 2020/2021 con il previsto calo di produzione in Tunisia e in alcune regioni italiane produttive come la Puglia.

Ma la nuova variabile da tener d'occhio sono gli effetti del Coronavirus sul consumo mondiale di olio di oliva.

Il consumo di olio è aumentato in Italia, in Spagna e in Grecia:

Secondo un recente studio spagnolo, il consumo di olio è aumentato del 20% nelle ultime settimane a causa delle misure di contenimento del corona virus applicate in diversi Paesi.
In Spagna la popolazione ha fatto enormi acquisti nei supermercati e nei negozi, successivamente si sono riscontrati diversi inconvenienti: il problema dei prezzi bassi all'origine continua a sussistere, inoltre, alcuni grandi negozi stanno sfruttando questo scenario per abbassare il prezzo dei prodotti di base come l'olio d'oliva.
Medesimo trend di acquisto in Italia, ma in alcune catene distributive alimentari sono scomparse le offerte civetta che vedeva l'olio di oliva perennemente sotto costo.

In Grecia le catene di supermercati hanno riferito che la domanda di olio d'oliva è aumentata di oltre il 100%, tuttavia, sono circolate voci non verificate secondo cui la Germania, il più grande consumatore di olio d'oliva tra gli Stati membri non produttori dell'UE, smetterà di importare olio d'oliva italiano a favore del greco a causa dell'estrema situazione COVID-19 in Italia.

Le persone rimaste a casa cucinano con olio d'oliva, mentre gli Horeca (hotel, ristoranti e catering) si sono fermati (chiusura) causando un arresto totale dei consumi di tutti i tipi di oli.

Quando usciranno i dati ufficiali del mese di Marzo e di Aprile è possibile capire il trend.
Ad ogni modo nelle prossime settimane sul mercato interno si prevede un rallentamento, rientrando nei normali livelli stagionali. Nel frattempo le grande aziende di imbottigliamento hanno acquistato oli, per garantire la consegna di tutti gli ordini.
Infatti, se il primo problema affrontato qualche settimana fa era la capacità di fornire olio d'oliva e altri oli in bottiglia per soddisfare le esigenze di grandi catene di distribuzione, al momento la situazione più complicata è il calo della domanda da parte del canale Horeca.
Per quanto riguarda il mercato estero, si è registrato un aumento degli ordini della grande distribuzione, sia dall'Europa che dagli Stati Uniti, dall'Asia e dal Sud America.

Tuttavia si segnala che i magazzini di stoccaggio in Puglia sono pieni di 1 milione di litri di olio extravergine di oliva straniero già confezionato e pronto alla vendita e di 15 milioni di litri di olio straniero sfuso, con un aumento del 13% rispetto all'anno scorso. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia su dati al 23 marzo 2020 di ‘Frantoio Italia’ dell’Ispettorato Centrale Repressioni Frodi (ICQRF) del Ministero delle Politiche Agricole rispetto allo stesso periodo del 2019, con i consumatori impossibilitati a fare scelte di acquisto consapevoli per i limiti alla movimentazione a causa dell’emergenza Coronavirus.

Inoltre, bisogna sottolineare che proprio Spagna e Italia sono tra i Paesi che sono alle prese con numeri di contagiati e deceduti in preoccupante aumento, che può innescare problemi di natura socio-economica e di ordine pubblico.

L'emergenza Coronavirus ha dato il via al rialzo del prezzo di beni alimentari essenziali

Infine in queste settimane la scelta di acquisto degli italiani è stata quella di privilegiare alimenti semplici Made in Italy alla base della dieta mediterranea con una grande attenzione però alla conservabilità che ha favorito gli acquisti di prodotti come: la farina, la carne e legumi in scatola, la pasta e il riso, le conserve di pomodoro, lo zucchero e l'olio di oliva.

Da segnalare un considerevole aumento del prezzo per diversi alimenti primari e delle vendite online, sia sui siti web aziendali che nelle piattaforme di e-commerce. Vai alla notizia

 

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Author: ToreJeo

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