La Calabria, come anche la Pulglia e non solo, possiede un patrimonio olivicolo tra i più importanti d'Italia, sia dal punto di vista economico che paesaggistico ed ambientale.
“Una legge - sottolinea l'Assessore Trematerra - con la quale si scongiura definitivamente l’estirpazione selvaggia delle piante di ulivo della nostra regione, e si restituisce, al contempo, la giusta dignità ad un patrimonio che annovera circa 230.000 ettari di superficie olivetata ed oltre 20.000.000 di piante. Per un settore chiave per la nostra terra come quello olivicolo, non era più accettabile - continua l’Assessore - che la legge di riferimento su estirpazione e reimpianto risalisse ancora agli anni cinquanta; abbiamo invece voluto dare nuove e più chiare norme, garantendo non solo la conservazione, ma il contemporaneo rilancio di questa ricchezza che, per la nostra terra, è unica come l’ulivo, prevedendo perfino la rigenerazione delle piante, attraverso l’adozione delle opportune pratiche colturali”.
Nella Legge all’ Art. 7 sono elencati le vari sanzioni amministrative (qui di seguito si riporta solo il primo comma).
1. Chiunque espianta alberi di olivo senza l’autorizzazione di cui all’articolo 4, comma 2, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 500,00 ad euro 3.000,00 per ciascun esemplare abbattuto, fino ad un massimo di euro 100.000,00 con obbligo, ove possibile, del reimpianto degli alberi estirpati.
La legge istituisce (Art. 2), presso il dipartimento competente in materia di agricoltura, il Registro degli alberi monumentali di Olivo della regione Calabria, nel quale sono iscritti gli ulivi che, anche in esemplari isolati, per età, forma, dimensioni, rarità, valenza culturale, storica, geografica o per una specifica connessione con un manufatto, costituiscono elemento caratteristico del paesaggio.
Vedi anche:
Regione Puglia legge regionale per salvare gli olivi secolari