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E come tener separato l’olio dalle olive? È stata confermata anche quest’anno la scelta della scorsa edizione di aprire alle olive da tavola, permettendo agli espositori di presentarle e venderle, offrendo ai buyer una maggiore profondità di assortimento. Gli chef, che arricchiranno il panorama di eventi in fiera, avranno un'altra materia prima stuzzicante e piacevole con la quale confrontarsi e deliziare il palato dei visitatori.
Tornando all’olio, quali le tendenze di vendita in atto? Non esiste, né può esisterne, una sola. Gli stili di vita influiscono su quelli di consumo e il quadro si diversifica incredibilmente a seconda dell’area geografica: così se in Italia si utilizza l'olio d'oliva in cucina, anche per condire a crudo, in Cina lo si usa, quasi esclusivamente, per la frittura. “L'olio d'oliva ha la grande fortuna di essere connotato da doti salutistiche uniche nel panorama degli oli vegetali che ne spingono i consumi e che ne favoriscono l'ingresso anche in colture e società storicamente lontane da questo prodotto – rileva Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio di Trieste -. Di solito in questi mercati entra un olio di oliva convenzionale, spesso a basso prezzo, per competere con i più economici oli di semi. Poi il mercato matura, si scoprono le differenze, le qualità e tipicità, entrano i prodotti di nicchia e di alta gamma”. Sono già molti i mercati di riferimento numericamente importanti: tra questi l'Est europeo, che sta giungendo a una più completa e approfondita cultura dell'olio d'oliva, e per il quale la rassegna di Trieste, vicina geograficamente e per secoli di relazioni commerciali, è una vetrina d’eccezione.
Il consumo d’olio d’oliva è destinato a crescere a livello globale. E con esso anche la richiesta di extra vergini di qualità, come quelli che dal 18 al 21 marzo si presenteranno a Trieste. Un settore dinamico, in cui si prospettano opportunità commerciali per tutti gli operatori in campo: il COI, Consiglio oleicolo internazionale, ha stimato un calo della produzione mondiale d’olio d'oliva del 2,5% a 2,95 milioni di tonnellate per l'anno 2010-2011 mentre il consumo salirà del 3% a 2,98 milioni di tonnellate: la domanda sarà quindi superiore all'offerta e basterà essere pronti e propositivi per coglierne i vantaggi.
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