Quale effetto porterà la crisi del prezzo dell’olio?

olioCari lettori, operatori, agricoltori, frantoiani, costruttori ecc.. la crisi della vendita dell'olio a prezzi consoni alle reali aspettative che soddisfano o coprono almeno i costi di produzione, sta seriamente compromettendo l'intero indotto.

Purtroppo l'olio è l'unico alimento che va in controtendenza rispetto ad altri prodotti alimentari che invece aumentano il loro prezzo senza giustificazione, al dispetto anche della qualità. A tutto questo va aggiunto l'aumento del costo dei carburanti e il progressivo aumento del costo dell'energia elettrica.

La riforma della Pac, ha portato solo tanta confusione ed una sola certezza produrre il minimo indispensabile, si aggiunge anche alla beffa il danno, perchè essa tutela solo i latifondisti o i soliti furbi di quartiere a discapito dei piccoli produttori che invece rappresentavano la vera risorsa dell'agricoltura è in pensabile tenere fuori chi ha meno di 3000m2 di terreno o come quest'anno costringere anziani a dotarsi del conto corrente bancario.

Oggi sono rimasti in pochi a coltivare con criterio, fra questi vi sono tanti anziani e piccoli produttori con meno di 3000 m2 di terreno ma se un domani questi decidessero di non coltivare più questi terreni? Quali le saranno le conseguenze? sicuramente tanti di questi lotti verranno abbandonati a se stessi, trasformandosi in terreni fertili sia per gli incendi che per il dissesto idrogeologico. E' questo quello che si vuole?

Un capitolo a parte sono i giovani, che rimangono lontani dall'agricoltura e il pensiero di investire soldi in un settore dove i potenziali guadagni sono solo una remota ipotesi, li spinge a dedicarsi su altri settori anche perchè non è plausibile spendere tanti soldi senza poi avere la garanzia di almeno cinque anni su eventuali rotture o difetti degli Impianti, macchine ecc.

E' doveroso rivolgere un cordiale appello ai costruttori di macchine olearie facendogli notare che il tempo delle vacche grasse è finito, i finanziamenti pure, oggi anche loro debbono cambiare strategia. L’invito è chiaro e semplice cercare di collaborare con i frantoiani ed i nuovi potenziali che lo vogliono diventare.
Con la crisi economica che si è innescata è assurdo comprare macchine olearie con costi che si aggirano intorno ai 300 mila euro (riferimento per un impianto completo con produzione oraria di circa 16-22 quintali/h) ed avere la garanzia di stare tranquilli, da rotture macchine, solo per un anno mentre l’impianto viene pagato in dilazione nei 5 anni (a seconda delle formule scelte). Il nostro invito è di cambiare rotta altrimenti si rischia di lasciare tanti frantoi con impianti obsoleti che fanno già fatica a restare in piedi sul mercato con il successivo rischio di chiusura mentre chi ha la voglia di iniziare rimane nel cerchio del pensiero con la domanda – Ma vale veramete la pena spendere cosi tanto, con la crisi attuale?

La concorrenza non è più come in passato, oggi esistono tante alternative come i piccoli frantoi che sempre più stanno prendendo piede oppure l'ingresso sul mercato italiano di costruttori di macchine olearie provenienti dall'estero che offrono macchine molto competitive a costi più contenuti con alcuni casi dove addirittura viene data la possibilità di testarli per una campagna gratuitamente, un nuovo modo di concepire il rapporto tra il cliente e il costruttore.
Perchè in Italia ancora non è diffuso questo fenomeno o perlomeno si applica solo per pochi fortunati?
Inoltre, un appello doveroso va fatto al nuovo governo, bisogna rimodulare la Legge Sabatini o altre forme di finanziamento che diano la possibilità di pagare entro 10 anni invece dei 5 di oggi (mantenendo le stesse condizioni di interessi), insomma bisogna investire di più nell'agricoltura e nel credito agricolo.

Un'altro appello lo vogliamo rivolgere ai vari sindacati e caa che invece di tutelare i piccoli imprenditori agricoli adottano da tanti anni solo una linea, quella di inviare fondi Por solo ai grandi latifondisti.

Fino ad oggi il nostro made in italy, era invincibile, ma adesso ha bisogno di nuove idee, di nuove generazioni e tecnologie, rimane di assoluta importanza creare nuovi canali di vendita, la frammentazione e la divisione non porterà a nulla così come quello di imitare gli Spagnoli, e a chi invita a seguire questa moda, noi lo invitiamo a rileggersi il boom economico Italiano.

L'agricoltura Italiana ha bisogno solo di fiducia in sè stessa, bisogna difendere il vero Made in Italy e di perseguire chi tarocca i nostri oli e prodotti tipici. Le leggi in vigore ci sono, non servono altre leggi ma solo l'applicazione di esse, anche qui serve un appello a chi controlla o diremo perseguita da anni i nostri produttori e frantoiani, obbligandolo a fornire kg e kg di carta mentre se ne infischiano del contenuto di olio o di olive che vengono commercializzate in Italia provenienti dall'Estero.
L'unica risposta concreta per la garanzia di un prodotto unico e senza imbroglio per i consumatori è di istituire e rendere legislativo la Risonanza Magnetica per gli Oli confezionati.

Frantoionline, invita tutti a riflettere con attenzione, ad assumersi le proprie responsabilità e lancia un invito a compiere un passo in avanti senza esitare, se vogliamo la rinascita dell'agricoltura Italiana e dell'industria olearia nostrana.

 

 

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  Commenti (1)
 

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Crisi dei prodotti agricoli
Scritto da alfonso, il 13-07-2008 17:13
sono purtroppo produttore di olio e di altri prodotti agricoli, ma devo constatare di aver sbagliato scelta di vita. l\'olio sta attraversando una crisi mai avuta prima, primo perchè il prezzo di vendita del prodotto è troppo basso vorrei capire come si fa ad avere aziende remunerative se il prezzo dell\'extra è di €2.50 per litro ma nel contempo non ci sono acquirenti, i costi di produzione sono alle stelle costo del lavoro, costo carburante, costo concimi,contributi operai,e haccp,626,smaltimento reflui.Proporrei di dare un aiuto a chi produce e dimostra di vendere olio imbottigliato con controlli veri magari avendo un aiuto nei controlli da uno del settore abbinato con gli ispettori già esistenti, i quali ci darenbbero delle diritte nello scoprire truffe, sofisticazioni e quant\'altro.Oggi purtroppo con l\'aiuto comunitario dato ai proprietai dei titoli senza dimostrare alcuna produzione è un grosso errore perchè chi possiede dei titoli trova più remunerativo non raccogliere e produrre olio che assumere personale per effettuare i vari lavori creando una grave disoccupazione e non producendo porterà lo stato italiano ad approviggionarsi sempre di più dalla spagna che nello stesso momento non deve sottostare a tutti i nostri adempimenti anche se starnamente facciamo parte entrambi dell\'europa.

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Scritto da Staff FrantoiOnline, il 22-01-2009 18:00
 
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