A tutti i frantoiani Calabresi, che con grande impegno e passione, producono olio extra vergine di oliva; vi farò leggere a distanza di 20 anni di buio e di silenzio, dalla sua data di pubblicazione su un noto giornale della Capitale, che allora lo inserì in un piccolissimo spazio.
Il vero e originale articolo giornalistico che vi farà alzare dalle poltrone, come diceva il nostro caro Lino Polimeni.
In seguito vi parlerò della relazione di allora tenuta presso l’università di Cosenza, dal Prof. White Enologo di grande fama, di origine Americana e trapiantato in Nuova Zelanda.
Perché vero? perché un articolo simile ma non veritiero, apparso su di una nota rivista del settore, lo ridimensiona a sua immagine e piacere, dopo aver sentito parlare del vero articolo in una riunione di frantoiani, dalla bocca in un frantoiano.
Che gentilmente dona per la visione su Frantoi Online il vero articolo, precisando che il vero Prof. White che è stato citato sull’articolo non vero, dicendo che nel lontano anno 54 e 55 si trovava in Calabria, in un paesino della Provincia di VV, e dopo aver gustato l’olio prodotto sul posto a relazionato; precisiamo che il citato Prof. White non è la stessa persona che si è trovava a Cosenza durante l’anno 1988, anno famoso per lo scandalo del vino al metanolo, motivo principale per cui il vero Prof. White Enologo di grande fama Mondiale si trovava a Cosenza, e dopo aver analizzato tutti i vini Calabresi, dando una nota di merito ai vini Crotonesi, Volle allora in collaborazione con il laboratorio analisi dell’università di Cosenza, uno dei più all’avanguardia in Europa, analizzare i vari oli Calabresi, così dopo l’analisi sensoriale da Lui svolta, e con i dati analitici elaborati affermò quello che tutti Voi oggi potete leggere e fare tesoro.
Precisiamo che il White del paesino Calabrese morto nel 1973 non si poteva trovare a Cosenza nel 1988 da questo si deduce che una notizia è vera mentre l’altra falsa.
Questo articolo deve essere l’unica etichetta per l’olio extra vergine di Calabria, per fare che questo accada realmente, secondo il mio punto di osservazione, si deve dare una svolta rapida e precisa, non più a livello di lotta Provinciale Calabrese, dove i pochi euro non riescono nemmeno a fare decollare un consorzio dell’olio, ma con una grande volontà di tutti i produttori Calabresi ad unirsi e partecipare con impegno ad unico consorzio Regionale Calabrese.
Solo così, con la forza di tutti si può chiedere alla Regione di assumersi subito l’impegno sia a livello Governativo Nazionale ed Europeo, di prendere atto che l’olivicoltura Calabrese rappresenta la seconda piazza a livello Nazionale per produttore di olio e con il turismo la seconda risorsa Territoriale.
Detto questo cari frantoiani Calabresi spero che queste mie poche parole non siano dimenticate o meglio fraintese come interesse di parte, perché non sono ne produttore ne frantoiano.
Qui di seguito riporto il vero articolo apparso su un giornale della capitale
"Un marchio Doc, per l'olio della Calabria.......
Cosenza, 29 (P.S.) -- L'olio di oliva calabrese è uno dei migliori esistenti sul mercato italiano e della Comunità europea ( secondo l'americano White è l'unico al mondo a garantire dai rischi di infarto), ma c'è un pericolo che venga considerato "ufficialmente" come un prodotto di "serie B". La Regione, dunque, in base alle direttive Cee deve muoversi con urgenza per assicurargli un " marchio di qualità ".
L'iniziativa è stata sollecitata durante un convegno che si è svolto stamattina a Cosenza, promosso dal professor Pietro Bucci, rettore dell' università della Calabria. Si vuole evitare, ha detto Bucci, che come già accaduto con il vino, l'olio d'oliva calabrese venga discriminato quando invece per la sua qualità e per le sue tradizioni può migliore sorte di altri competere a livello nazionale e internazionale. Fine articolo"
Grazie ed alla prossima lettura, nella quale andremo a discutere del ruolo dell’ODORATO nell’analisi SENSORIALE. Nell’analisi sensoriale, l’odorato è il senso maggiormente sollecitato.
Odore e aroma sono caratteri Sensoriali molto diversi: il primo è percepito direttamente attraverso le narici, il secondo per via retro nasale. La complessità odorosa e la persistenza aromatica sono i parametri forse più importanti per valutare la qualità di un OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA. Discuteremo con voi di questo, in parole semplici con relative immagine, in modo che anche quelli meno preparati in materia, quali i futuri consumatori di olio, possano per una volta capire ed rendersi conto di quello che comprano sugli scaffali, senza affermare che i consumatori italiani sono come affermato su di una nota rivista del settore.
Graditi Saluti da Carlo G.